"Con questo atto - ha spiegato Costa - si entra nella fase decisiva di una lunga strada, avviata qualche anno fa, in cui il problema della difesa della laguna di Venezia dal mare è stato trasformato in una grande occasione. Tra le varie possibilità, abbiamo immaginato di risolvere l'aumento della difficoltà di accessibilità nautica al porto derivante dal sistema di paratoie mobili inventando un nuovo modo di fare porto, evitando di scavare ulteriormente i canali per renderli compatibili con le nuove navi e facendo a Venezia il regalo di far sì che la sua economia possa ancora puntare su porto e industria. Al tempo stesso, in questo modo Venezia farà un regalo all'Italia e all'Europa, dando la certezza di avere tra una quindicina d'anni, quando queste navi saranno la normalità, un porto che consentirà di ricevere navi da 18.000 teu, cosa oggi non possibile in nessun porto italiano, rendendo l'Italia la porta occidentale efficiente per la via della seta".
Il contratto siglato con il raggruppamento di imprese facente capo al colosso cinese CCCG ha un valore di quattro milioni di euro e prevede la redazione del progetto definitivo entro sei mesi. "Entro quella data - ha affermato Debin - consegneremo tutte le carte e, quando sarà fatto l'apposito bando di gara, siamo disponibili anche per costruire e gestire il nuovo porto".
"Ringrazio mister Song - ha commentato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, presente alla firma - che ci mette la faccia, dandoci la possibilità di raccontare come la città di Venezia può tornare importante nei rapporti con la Cina".