GENOVA - La compagine di Gin, Genova industrie navali, apre le porte ad un nuovo socio. Ad entrare nella società la Finsea, holding della famiglia Negri, che si affianca alle famiglie Bisagno e Garré nel business dei cantieri navali. L'ammontare della quota non è stato reso noto, ma secondo indiscrezioni si attesta attorno al 22%.
Luigi Negri, che ha da poco ceduto il terminal Sech di Genova e del terminal Darsena toscana di Livorno ai fondi Infracapital e Infravia, si affaccia così ad un nuovo business. "L'ingresso del nuovo socio si inserisce in un percorso di crescita ed espansione avviato da Genova Industrie Navali, che oggi è uno dei più importanti player del settore costruzioni e riparazioni navali nell'area del Mediterraneo e il primo player privato della cantieristica in Italia" è scritto nella nota del gruppo.
Alla Gin, costituita nel 2008 dall'unione dei due storici cantieri genovesi Mariotti e San Giorgio del porto (che fra l'altro ha effettuato la demolizione di "Concordia"), fanno capo anche i cantieri di Marsiglia, con tre bacini di carenaggio fra cui il numero 10, il più grande del Mediterraneo e quello di Piombino, Piombino industrie marittime. Con un fatturato di circa 200 milioni di euro, oggi il gruppo occupa oltre 500 posti di lavoro diretti e un indotto medio di circa 1200 persone.
Luigi Negri, che ha da poco ceduto il terminal Sech di Genova e del terminal Darsena toscana di Livorno ai fondi Infracapital e Infravia, si affaccia così ad un nuovo business. "L'ingresso del nuovo socio si inserisce in un percorso di crescita ed espansione avviato da Genova Industrie Navali, che oggi è uno dei più importanti player del settore costruzioni e riparazioni navali nell'area del Mediterraneo e il primo player privato della cantieristica in Italia" è scritto nella nota del gruppo.
Alla Gin, costituita nel 2008 dall'unione dei due storici cantieri genovesi Mariotti e San Giorgio del porto (che fra l'altro ha effettuato la demolizione di "Concordia"), fanno capo anche i cantieri di Marsiglia, con tre bacini di carenaggio fra cui il numero 10, il più grande del Mediterraneo e quello di Piombino, Piombino industrie marittime. Con un fatturato di circa 200 milioni di euro, oggi il gruppo occupa oltre 500 posti di lavoro diretti e un indotto medio di circa 1200 persone.