BARI - Il mare e le sue mille opportunità saranno al centro del forum '#IlmarediPuglia, Blue Economy: strategie di sviluppo', in programma a Bari dal 21 al 24 marzo prossimi negli spazi della Fiera del Levante (Padiglione 152). Organizzato dalla Regione Puglia in collaborazione con la società regionale in house Puglia Sviluppo, Agenzia regionale per la tecnologia e l'innovazione (Arti), Unioncamere Puglia, Fiera del Levante e Autorità di sistema portuale del mare Adriatico e meridionale, l'iniziativa è stata presentata oggi a Bari.
Sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Mazzarano. L'iniziativa si svilupperà in quattro giorni di appuntamenti con 60 relatori nazionali e internazionali, le testimonianze, le esperienze e le storie di successo di giovani imprenditori pugliesi.
La 'blue economy', è stato sottolineato, comprende tutte le attività umane che utilizzano il mare, le coste e i fondali come risorse per attività industriali e di servizi quali acquacoltura, pesca, biotecnologie marine, turismo marittimo, costiero e sottomarino, trasporto, porti, energie rinnovabili marine, in un'ottica di sostenibilità.
Per ogni euro prodotto dalla 'blue economy' se ne attivano 1,8 nel resto dell'economia. Inoltre il comparto della 'blue economy' occupa molti giovani: il 30% degli addetti ha meno di 35 anni (contro il 22% registrato nel resto dell'economia). Secondo i dati di Unioncamere, in Puglia sono 14mila le imprese che operano nell'economia del mare ed occupano 65mila lavoratori.
Sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Mazzarano. L'iniziativa si svilupperà in quattro giorni di appuntamenti con 60 relatori nazionali e internazionali, le testimonianze, le esperienze e le storie di successo di giovani imprenditori pugliesi.
La 'blue economy', è stato sottolineato, comprende tutte le attività umane che utilizzano il mare, le coste e i fondali come risorse per attività industriali e di servizi quali acquacoltura, pesca, biotecnologie marine, turismo marittimo, costiero e sottomarino, trasporto, porti, energie rinnovabili marine, in un'ottica di sostenibilità.
Per ogni euro prodotto dalla 'blue economy' se ne attivano 1,8 nel resto dell'economia. Inoltre il comparto della 'blue economy' occupa molti giovani: il 30% degli addetti ha meno di 35 anni (contro il 22% registrato nel resto dell'economia). Secondo i dati di Unioncamere, in Puglia sono 14mila le imprese che operano nell'economia del mare ed occupano 65mila lavoratori.