GENOVA - La Svizzera preme sull’acceleratore delle infrastrutture di trasporto e del comparto logistico. Da un lato, con l’avvio dei lavori per la costruzione di un secondo tunnel autostradale sotto il Gottardo che consentirà in prima istanza di effettuare i lavori di manutenzione dell’attuale traforo, quindi contribuirà in modo determinante allo smaltimento del traffico di mezzi pesanti sull’asse nord-sud, decongestionando in particolare le autostrade del Canton Ticino.
In parallelo, per il primo dicembre prossimo, è stata confermata la nascita di SwissRailvolution, un’associazione che traguarda la definizione di alcuni progetti ferroviari strategici, primo fra tutti quello relativo alla prosecuzione di AlpTransit verso sud con la realizzazione della tratta veloce Lugano-Chiasso e il congiungimento alla rete italiana (quadruplicamento linee della Brianza, Milano-Tortona e Terzo Valico).
Dal convegno “Un Mare di Svizzera”, organizzato da ASTAG (Associazione svizzera dell’autotrasporto) e giunto a Lugano alla quarta edizione, sono scaturite indicazioni clamorose in termini di tempi di percorrenza. Con il completamento a sud delle linee AlpTransit, Lugano si troverebbe a circa mezz’ora di treno da Milano (già oggi Lugano è a un’ora e 40 da Zurigo) e fra Lugano e Genova il tempo di percorrenza di un treno veloce (con il Terzo Valico completato) scenderà al di sotto di un’ora e mezza.
Ma i porti liguri come rispondono? Secondo Paolo Emilio Signorini, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure occidentale, 2,3 miliardi di euro di investimento concentrati in particolare sulla nuova diga di cui si attende l’apertura del cantiere entro il primo trimestre dell’anno prossimo, 29 progetti infrastrutturali e uno sforzo massiccio anche sulla digitalizzazione saranno la chiave di volta per invertire un trend consolidato che vede puntualmente anche le merci svizzere prendere la strada del Nord Europa.
Un importante fattore di cambiamento, tutto da valutare, potrà essere determinato dalla transizione energetica e dalla necessità di abbattere le emissioni, con interrogativi che si concentreranno su quelle cinque giornate in più di navigazione che saranno necessarie per raggiungere i porti del Nord Europa.
Discussione focalizzata anche sul tema dei noli container e del terremoto che sta sconvolgendo il mercato logistico dove è in corso una rivalutazione globale del rapporto fra operatori, ma anche fra logistica e produzione con coni d’ombra sulla disponibilità di materie prime, sul reshoring di attività industriali e sulla scarsità di materie prime.
E da ASTAG è venuta una conferma: Un Mare di Svizzera 5 andrà in cantiere per il 2022 già a partire da gennaio.