"Quella che sembrava l'anno scorso una ripresa non così solida è di fatto molto solida. In Italia il nostro settore è partito da una situazione pessima, era ad un livello talmente basso che è molto più evidente la sua ripresa. C'è una congiuntura positiva. Era sparito il mercato interno ma grazie alla capacità di resistere oggi stiamo tornando a farlo lavorare insieme a tutta la sua filiera. Di fatto siamo in un contesto che ci aiuta" ha dichiarato Carla Demaria, presidente di Ucina-Confindustria Nautica, commentando la situazione del settore durante il suo intervento alla convention Satec 2018 dal titolo 'Scenari economici, una rotta per la nautica' in corso presso il Centro Congressi Excelsior Palace Hotel di Rapallo in provincia di Genova.
"Oltre alla ripresa del mercato interno anche durante la crisi l'export ha tenuto tantissimo. Con l'esecutivo precedente abbiamo raggiunto il risultato più importante, sono stati 3 anni di lavoro intensissimo. Nel 2008 ante-crisi la produzione italiana aveva toccato i 6 miliardi e mezzo. Nel 2012 la decrescita del fatturato era arrivata a 2,4 miliardi e il 97% era esportato. Il decreto Salva Italia di Monti, che aveva distrutto la nautica aveva agevolato paesi concorrenti vicini. Croazia, Francia, Spagna, Grecia avevano accolto le circa 40mila barche che in 2 anni erano partite dall'Italia. In questo momento c'è una situazione inversa. Francia, Spagna, Croazia hanno inserito tassazioni 'simil-Monti', ad esempio in Croazia la tassa a passaggio portuale è 8 volte quella che pagavano prima. Sono stati veloci più di noi a reagire e nel 2019 hanno annunciato che ridurranno la tassazione. E' il clima da caccia alle streghe che abbiamo vissuto anche noi per tanto tempo".
"Oltre alla ripresa del mercato interno anche durante la crisi l'export ha tenuto tantissimo. Con l'esecutivo precedente abbiamo raggiunto il risultato più importante, sono stati 3 anni di lavoro intensissimo. Nel 2008 ante-crisi la produzione italiana aveva toccato i 6 miliardi e mezzo. Nel 2012 la decrescita del fatturato era arrivata a 2,4 miliardi e il 97% era esportato. Il decreto Salva Italia di Monti, che aveva distrutto la nautica aveva agevolato paesi concorrenti vicini. Croazia, Francia, Spagna, Grecia avevano accolto le circa 40mila barche che in 2 anni erano partite dall'Italia. In questo momento c'è una situazione inversa. Francia, Spagna, Croazia hanno inserito tassazioni 'simil-Monti', ad esempio in Croazia la tassa a passaggio portuale è 8 volte quella che pagavano prima. Sono stati veloci più di noi a reagire e nel 2019 hanno annunciato che ridurranno la tassazione. E' il clima da caccia alle streghe che abbiamo vissuto anche noi per tanto tempo".