VENEZIA - Superato il traguardo delle trenta fra Associazioni imprenditoriali, soggetti rappresentativi
del mondo del lavoro e imprese strategiche, la Venezia Port Community è impegnata e
compatta a garantire l’efficienza del Mose per tutelare il bene più prezioso, la città di
Venezia, salvaguardando nel contempo il lavoro e l’economia dei traffici commerciali,
industriali e la pesca. Su questi temi è in corso una proficua interlocuzione con le Autorità
preposte per cercare di definire procedure e regole che possano dare le giuste risposte a
interessi che sono intrinsecamente contrapposti e un progetto di integrazione fra conche di
navigazione (il funzionamento delle quali diventa priorità assoluta), intelligenza artificiale
per la gestione ottimizzata delle navi e dei terminal e progettazione di un porto di altura per
i traffici incompatibili.
“Abbiamo bisogno di un'Autorità di Sistema Portuale nei pieni poteri ed efficiente – afferma
Alessandro Santi, Coordinatore della Venezia Port Community - e quindi è indispensabile
che si proceda in tempi brevissimi alla nomina del nuovo Presidente e che la nomina sia
espressione del territorio con conoscenze e professionalità specifiche sulla portualità e sulla
città di Venezia; così da poter coordinare da subito le tante scelte urgenti, fra le quali anche
la definizione delle concessioni per i terminal, vera linfa imprenditoriale del porto, e la
questione del lavoro portuale”.
Per il settore delle crociere è stato tracciato un percorso già dall’ultimo Comitatone, ed è
stato confermato anche dalla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti in occasione della
recente visita a Venezia, che dovrà garantire continuità per un traffico fondamentale della
città raggiungendo obiettivi di sostenibilità ambientale in un periodo futuro di ripartenza
lenta e responsabile.
“Venezia segna una diminuzione di traffici commerciali contenuta nell’11% – sottolinea
Santi – collocandosi fra i porti italiani come il più resiliente, a conferma ulteriore del ruolo
strategico e potenzialmente leader grazie al territorio produttivo alle spalle e all’unicità della
città storica stessa. Ma ora non va allentata la presa”.
La Comunità si sta impegnando sul fronte dei pescaggi per annullare gli effetti negativi di
due anni dove sono stati persi fino ad un metro di pescaggio, con la conseguenza di aver
condizionato, in concomitanza con l’attuale scarsa disponibilità di stiva nel settore
container, risultati che avrebbero potuto essere largamente più positivi.
“Dobbiamo fornire certezze agli armatori e ai tantissimi clienti del nostro porto: troppe
incertezze e indecisioni sul futuro non hanno aiutato, ma ora – conclude Alessandro Santi -
la rotta è tracciata verso un futuro di efficienza e innovazione. Il nostro porto può diventare
la realizzazione concreta di un sistema virtuoso di investimenti, magari utilizzando in parte
il recovery fund, mirato a salvaguardare l’economia e l’ambiente della laguna veneta, di
Venezia e Chioggia, patrimonio mondiale ma soprattutto vita per migliaia di lavoratori del
porto, della pesca e del turismo”.
giovedì 12 novembre 2020
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» Venezia Port Community: "Compatti per una visione della città-porto del futuro"