“A questo punto”, aggiunge Messina, “è facile prevedere che l’estensione dell’aiuto dello Stato in favore della gente di mare ai marittimi italiani addetti ai servizi accessori imbarcati sulle navi da crociera registrate nei Paesi della UE avrà un significativo impatto sul numero degli occupati. Anche perché la qualità del lavoro italiano nel settore dell’hospitality e dell’intrattenimento è unanimemente considerata altissima e molte aree del Paese, dove c’è stato un significativo investimento nelle scuole di formazione, sono ora in grado di fornire il personale con le necessarie qualifiche. E sono le stesse che soffrono di una grave sotto occupazione. Ecco l’occasione, non sprechiamola”.
Dall’industria crocieristica viene un contributo fondamentale anche nel campo della sostenibilità. “Dal trattamento delle acque, alla gestione dei rifiuti, alle azioni sociali contro lo spreco alimentare, le crociere rappresentano un modello straordinario di sostenibilità spesso poco conosciuto”, ha proseguito Messina, auspicando maggiori investimenti statali in ricerca e innovazione, “specialmente sui carburanti alternativi, per accelerare i processi che rendano effettive le soluzioni tecnologiche che si stanno affacciando sulla scena, ma che richiedono ancora molto sviluppo prima che siano realmente disponibili su scala industriale. Le compagnie vorrebbero investire e, come hanno già dimostrato in passato, sono pronte a farlo, ma oggi non trovano sul mercato risposte adeguate”.