Secondo le intenzioni dell'autorità, la stazione di passaggio per i convogli portacontainer sarà "inscatolata" in un involucro in grado di produrre fino a 6 MW di energia elettrica da utilizzare per le stesse operazioni portuali. Lo ha illustrato l'ingegner Davide Vetrala durante la conferenza La Spezia Green.
L'opera, del costo stimato di 27 milioni, rappresenta una delle dieci per cui il porto della Spezia ha chiesto un finanziamento dallo Stato, attraverso il Pnrr, per circa 61 milioni. A seguire, i fondi servirebbero per la realizzazione di una stazione di distribuzione di energia elettrica ad alta tensione a servizio dei moli (13,750 milioni di euro).
"Potremmo contare su 80MW, ovvero il fabbisogno del futuro per un porto sempre più elettrificato", ha spiegato Vertala. E ancora: la pannellatura fotovoltaica degli edifici (4,9 milioni), l'acquisto di generatori ad idrogeno (2,6 milioni) al posto degli attuali a diesel, la conversione delle torri faro alla tecnologia led (2,55 milioni), un impianto di produzione idrogeno per autovetture e veicoli industriali (1,985 milioni) e l'installazione di colonnine di ricarica elettrica per autoveicoli e mezzi meccanici (1,359 milioni).